Sack a Dublino, la recensione del concerto

Dublinesi attivi dal 1994, dopo un promettente inizio patrocinato addirittura da Morrissey, non sono riusciti purtroppo ad ottenere il meritato successo, nonostante l’indubbio talento. Tornano però quest’anno con un nuovo album, Wake up people!, già ben accolto dagli addetti ai lavori e presentato sabato 23 novembre scorso al Button Factory, locale live di media capienza nel cuore della capitale irlandese, per l’occasione gremito di pubblico.

Con orario di inizio irlandese (le 21 spaccate) assistiamo ad un concerto impeccabile e trascinante, suonato da una band di consumata esperienza ma che fortunatamente ancora si diverte a fare il suo mestiere. Martin McCann, cantante, attore e pittore, è un leader che sa bene cosa si deve fare su un palco ma lo fa con ironia ed autoironia, con questa bellissima voce da ragazzo racchiusa in un corpo da ex ragazzo e con il resto della band (che non sbaglia un colpo) a sostenerlo e coccolarlo.

La band ci regala un insieme di canzoni di sapore immediato che spaziano tra il brutto vizio del clero di ficcare il naso nella vita privata degli irlandesi (e non solo) ed il restare sempre all’erta, pensare sempre molto bene a ciò che si dice e che si fa in un mondo che non è proprio un bel posto dove vivere. Tutto questo affrontato però senza mai essere drammatici e pesanti, anzi, con energia, con amore e con quel pizzico di incoscienza e “spirito fanciullo” che potrebbe aiutarci a non chiuderci a riccio e che a fine concerto ci fa uscire dalla sala con la sensazione che non tutto è perduto, specie se restiamo vigili.

Set list:

Tide’s Out
Powerhouse
Sleeping on the floor
What did the Christians ever do for us?
Unmade bed of a man
Laughter lines
Do you need love?
Colorado Springs
As one
Kingsize
Wake up people!
I fell through a crack
Tag
Blood and boundaries
How the stars became stars
What a way to live

by Claudia McDowell

 

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