Cadillac Records: Se Ami Il Blues Questo È Il Film Che Fa Per Te
Scritto da Nello Annunziata il 19 Marzo 2024
Deep Purple, The Doors, Led Zeppelin e l’elenco potrebbe continuare. Cosa hanno in comune questi gruppi rock? Tutti hanno preso ispirazione dal Blues.
Ma da dove nasce il Blues? Chi l’ha inventato e chi l’ha portato al grande pubblico? Ce lo spiega benissimo Cadillac Records, film del 2008 scritto e diretto da Darnell Martin (aiuto regista di Spike Lee in fa’ la cosa giusta e prevalentemente autrice e regista di serie televisive).
Sulle note di I’am a man, brano rhythm & blues di Do Diddley inciso nel 1955 e poi ripreso in seguito da molti altri artisti tra cui gli Who che l’hanno reinterpretata e inserita nel loro album d’esordio My Generation del 1965 e gli Yardbirds sempre nel 1965, vediamo uno dei protagonisti della storia lavorare in un campo. È McKinley Morganfield, un bracciante del Mississippi che viene raggiunto da due uomini che gli chiedono di poter incidere un blues con la sua chitarra. Ai più forse questo nome non dice nulla perché McKinley Morganfield tutti lo conosciamo col nome di Muddy Waters. Dopo la registrazione e riascoltandosi in lui scatta qualcosa. Decide di lasciare il Mississippi per andare a Chicago e diventare un Bluesman.
Dopo qualche anno di permanenza a Chicago, Muddy incontra per caso Little Walter un talentuoso armonicista con il quale decide di formare un trio includendo anche Jimmy Rogers. I tre girano per locali in cerca di ingaggi ed entrano in un night club gestito da Leonard Chess. È l’incontro con Chess a cambiare la vita di Muddy Waters. L’uomo infatti noleggiando una sala di registrazione, gli propone di incidere un brano. Nasce così Forty days and forty nights pubblicata nel 1956 e rimasta per sei settimana nella classifica R&B di Billboard e successivamente reinterpretato da molti altri artisti.
L’ascesa del brano, spinge Chess a fondare una sua etichetta discografica: la Chess Records. Istituita la casa discografica, Waters chiama a collaborare anche il suo vecchio amico Little Walter, il quale fa ascoltare un suo brano: Juke, forse il brano strumentale per armonica blues più famoso della storia e inciso nel 1952.
Tra successi, concerti, scalate in classifica e vicissitudini di varia natura, il film va avanti e alla scuderia Chess si aggiunge anche Willie Dixon. Contrabbassista, cantautore, arrangiatore e produttore è considerato una figura chiave per la nascita del Chicago Blues. Scrive per Little Walter My Babe registrata nel 1955 ed è l’unico singolo R&B di Dixon ad arrivare al primo posto delle classifiche.
È di Dixon anche il brano con probabilmente il riff più famoso della storia del Blues: I’m your Hoochie Coochie Man (poi diventata solo Hoochie Coochie man) che scrive per Muddy Waters e incisa nel 1954.
In un intervista del 1988, lo stesso Dixon dichiara che gli Hoochie Coochie man sono dei mistici, persone in grado di predire il futuro. I saggi dell’est li chiamano woodoo man o hoochie coochie man. Nella tradizione Blues, ci sono alcune sfumature sessuali in questa canzone. In quanto hoochie coochie è un eufemismo di vagina.
Intanto il catalogo Chess Records si arricchisce di nuovi nomi. Arriva Howlin’ Wolf e ascoltiamo la sua celeberrima Smokestack Lightin’ brano del 1959 incluso nell’album Moanin’ in the Moonlight e The Howlin’ Wolf Album del 1969 (che racchiude diversi brani già pubblicati dall’artista, ma eseguiti in maniera più sperimentale). Quest’ultimo album è stato fondamentale, secondo alcuni, per l’avvio del british blues.
Smokestack Lightin’ è stata ripresa da diversi altri artisti tra cui Grateful Dead, The Yardbirds e Soundgarden.
Maybellene e la nascita del Rock and Roll
Intanto i tempi cambiano, così come la musica. In Chess Records arriva un giovanissimo Chuck Berry. I suoi testi raccontano storie di adolescenti che vogliono essere liberi e divertirsi. Stava nascendo il rock and roll. Ascoltiamo la sua Maybellene incisa nel 1955 ed arrivata alla quinta posizione della classifica rock di Billboard e al primo posto della classifica R&B, facendo di Chuck Berry il primo afroamericano a raggiungere la top ten con un singolo rock.
Altro nome di spicco da segnalare è quello di Etta James che approda alla Chess Record nel 1960. Forse non tutti sanno che uno dei suoi più grandi successi, At Last è in realtà una cover. Questo brano infatti è stato scritto da Mack Gordon e Harry Warren per un film musical: Serenata a Vallechiara del 1941. Nel 1960 Etta James registra una cover ri-arrangiata da Riley Hampton. La versione della James dà anche il titolo al suo primo album d’esordio del 1960.
Siamo ormai verso la fine del film. Il vento del cambiamento soffia anche sulla Chess Records. Il Blues, il rhythm and blues e tutti quei successi che ora sembrano appartenere al passato, lasciano posto alla musica che arriva dalla West Coast (Beach Boys) e il Rock and Roll ha un nuovo re: Elvis Presley.
Vi segnaliamo per chiudere la bellissima e straziante I’d Rather Go Blind di Etta James inclusa nell’album Tell mama del 1968 e oggi considerata un classico del Blues e del Soul.
Muddy Waters è considerato uno dei padri del Blues. Il suo modo di suonare ha influenzato molti generi musicali tra cui il rhythm and blues, rock ‘n’ roll, hard rock, folk, jazz e country. Gli stessi Rolling Stones devono il loro nome all’omonimo brano di Muddy Waters del 1950.
Esistono tantissime cover di I’m your Hoochie Coochie Man. Tra le più famose forse c’è quella di Eric Clapton, ma segnaliamo tra gli altri anche Motörhead, Buddy Guy, Etta James e Rolling Stones che la suonano con lo stesso Muddy Waters (cercate il video, ne vale la pena).
Altra piccola curiosità. La versione di I’am a man incisa dagli Who, viene pubblicata solo nella versione inglese di My Generation, ma non in quella statunitense.
Cadillac Records è disponibile sulle seguenti piattaforme streaming: Apple TV, Google Play, e Prime Video.
Guarda il trailer del film