Ritorno Al Futuro: La Musica Viaggia A 88 Miglia Orarie

Scritto da il 14 Novembre 2024

back to the future poster Come già detto in altre occasioni, la musica è un’ottima macchina del tempo. Torniamo a parlare di viaggi nel tempo grazie alla trilogia di Ritorno al futuro (Back to the future) film diretto da Robert Zemeckis (Forrest Gump, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Contact) e diviso in tre parti (parte 1 – 1985; parte 2 – 1989; parte 3 – 1990).

Hill Valley, 1985. Seguiamo le vicende del giovane Marty McFly (interpretato da Michael J. Fox), scapestrato sedicenne che insegue il sogno di diventare una rockstar. Fidanzato con Jennifer Parker (interpretata nel primo film da Claudia Wells e nel secondo e terzo da Elisabeth Shue) e ha un amico scienziato che tutta la comunità considera strambo: Emmett L. Brown (interpretato dallo stratosferico Christopher Lloyd) che il ragazzo chiama affetuosamente Doc.

Le rocambolesche giornate di Marty passano tra note di demerito e sogni di rock ‘n’ roll, fino a quando Doc gli dà appuntamento nel parcheggio di un centro commerciale all’una del mattino, per mostrargli la sua ultima invenzione: una macchina del tempo!

Durante la dimostrazione, lo scienziato e il suo giovane amico vengono raggiunti da un gruppo di terroristi libici, al quale in cambio di plutonio l’uomo ha promesso loro una bomba, rifilandogli però pezzi di vecchi flipper. I libici uccidono Doc. Marty cercando di salvarsi, si mette alla guida della DeLorean che Doc ha trasformato in macchina del tempo, ma involontariamente attiva i tempo-circuiti e si ritrova nel 1955.

Probabilmente la prima canzone che viene in mente pensando a Ritorno al futuro è The Power Of Love dei Huey Lewis and the News.
Nel 1985 la band era un astro nascente nel panorama musicale ed è stato il regista a volerla fortemente nelle musiche del film. Lewis non aveva mai lavorato per il cinema e poi non gli andava di scrivere una canzone intitolata “Back to the future”. Quando Zemeckis gli ha detto che non era necessario che la canzone riguardasse il film, ha accettato la sfida.

Ad ispirare il brano è stato il matrimonio del cantante. Era sposato da poco e vedeva i suoi due figli piccoli e ha pensato che quello fosse il potere dell’amore.
Una curiosità. Huey Lewis compare in un cameo mai accreditato. È nella scena dove Marty e la sua band, i Pinheads si esibiscono per l’audizione del ballo scolastico suonando le prime note di “The Power Of Love“. Il Professore che interrompe l’audizione prima che Marty cominci a cantare, è Huey Lewis.

Questo perché quando Lewis consegna il brano, non è ancora completo e ha testi fittizi.

Altro brano dei Huey Lewis and the News lo troviamo nei titoli di coda ed è Back in Time. Anche questa canzone come la precedente, viene scritta insieme ai componenti della band: Johnny Colla, Chris Hayes e Sean Hopper. Questa volta il testo è stato pensato appositamente per il film e ha incorporato nei testi, parti della trama:Tell me, doctor Where are we going this time? Is this the ’50s? Or 1999?” – “dimmi Doc, dove andiamo questa volta negli anni ’50 o nel 1999?”.

Ma non ci sono solo brani anni ’80 in questo film. In una scena ambientata nel 1955, vediamo George McFly (il giovane padre di Marty, interpretato da Crispin Glover nel primo e da Jeffrey Weissman negli altri due) che entra nel Lou’s Cafè e dal juke box sentiamo le note di The Wallflower, brano di Etta James di quell’anno e contenuta nell’album “Tough Woman: The Early Recordings 1955-1960”. È stato il primo successo della James ed è rimasto in cima alla classifica R&B per ben 4 settimane.

La canzone è conosciuta anche con il titolo di “Dance With Me, Henry”. Inizialmente doveva intitolarsi “Roll With Me, Henry”, ma per evitare la censura si è preferito cambiarlo. Il produttore è Johnny Otis, lo stesso che ha dato il nome d’arte alla cantante, invertendo il suo nome di battesimo. “Non puoi chiamarti Jamesetta Hawkins”, ha detto.
Otis è morto il 17 gennaio del 2012. Tre giorni prima di Etta James.

L’enorme successo di Ritorno al futuro I, porta alla realizzazione di altri due sequel: Ritorno al futuro parte 2 e parte 3. 

La trama resta pressapoco invariata con la differenza che i Nostri nel secondo capitolo, vanno trent’anni avanti nel futuro, arrivando al 2015.
Il primo locale che Marty visita, è il Caffè ’80. Una volta dentro, dal Juke Box ci arrivano le note di Beat It storico brano di Michael Jackson, contenuta in quel album capolavoro che è “Thriller” del 1982.

L’assolo di chitarra nel brano, è di Eddie Van Halen. Il chitarrista doveva un favore a Quincy Jones, gigante della musica mondiale e geniale produttore di Thriller che ci ha lasciati qualche giorno fa. Van Halen non fu mai pagato per questo assolo, se si escludono le 2 confezioni da 6 birre portate nello studio.

Altro brano contenuto nella seconda parte e sempre a tema anni ’80 è I Can’t Drive 55 di Sammy Hagar che troviamo nell’album “VOA” del 1984.
Mentre le rock star in quel periodo scrivevano testi impegnati e rivolti al sociale, Hagar scrive un brano di protesta sui limiti di velocità che con una legge nazionale appena passata, vengono portati a 55 miglia orarie (circa 89Km all’ora).

Il brano si presta bene alla scena nella quale è inserito. Doc e Marty, di ritorno dal futuro, si accorgono che quello dove sono arrivati non è lo stesso 1985 che avevano lasciato, ma uno alternativo. Caos e anarchia regnano supremi.

Probabilmente Ritorno al futuro II è quello che piace di più della trilogia, perché ci sono più viaggi nel tempo. Infatti, dopo l’amara scoperta del 1985 alternativo, i due protagonisti ritornano indietro nel tempo al 1955 dandoci modo di ascoltare due classici di quel tempo.

Il primo è Papa Loves Mambo che ascoltiamo dall’autoradio della macchina di Biff Tannen (Thomas F. Wilson) mentre va al ballo. Incisa da Perry Como con l’orchestra di Mitchell Ayres, è probabilmente la versione più famosa di questa canzone.  Il brano originale è stato scritto da Al Hoffman, Dick Manning e Bix Reichner e pubblicato per la prima volta nel 1954.

L’altro brano è Mr. Sandman delle The Chordettes pubblicato nel 1954 nell’album “The Best of the Chordettes”.
È il primo successo del quartetto vocale e rimane al primo posto delle classifiche per ben 7 settimane. Altro grande successo delle Chordettes, ma non presente nel film, è Lollipop, del 1959.

A proposito di Mr. Sandman, se siete appassionati di metal, cercate la versione dei Blind Guardian. Non ve ne pentirete.

Non c’è due senza tre

Ed eccoci arrivati al capitolo conclusivo della saga: Ritorno al futuro parte III.
Anche se ambientato nel west e più precisamente nel 1885, troviamo un cameo degli ZZ Top dove eseguono la loro Doubleback contenuta nell’album “Recycler”  del 1990.

Questo brano è il singolo principale dell’album e in questo film, gli ZZ Top la eseguono in versione acustica accompagnati da alcuni musicisti locali. La versione da album la possiamo ascoltare nei titoli di coda.

Il videoclip ufficiale contiene scene del film ed è stato inserito come contenuti extra nella versione DVD.

Ritorno al futuro, è uno di quei film che si può guardare centinaia e centinaia di volte e ad ogni nuova visione, ci si accorge di qualche particolare o dettaglio, che tecnicamente si chiamano Easter Egg che ci era sempre sfuggito.

Ve ne citiamo alcuni.

Nella scena iniziale di Ritorno al futuro I, vediamo una carrellata di orologi.
Ad un certo punto si nota un orologio molto particolare che raffigura un uomo appeso ad una delle lancette per non precipitare giù.
Questa scena non solo anticipa qualcosa che andremo a vedere più avanti nella pellicola, ma è anche un omaggio a un film degli anni ’20 intitolato Preferisco l’ascensore! Con protagonista Harold Lloyd.

Altre due citazioni le troviamo in Ritorno al futuro III.
La prima è quando Doc rivela a Marty le sue origini tedesche e di come il suo avo, arrivato in America dalla Germania avesse cambiato il nome da von Brown a Brown. Ebbene, Wernher von Braun è stato il progettista del Saturn V, razzo usato nelle missioni Apollo della NASA che hanno portato il primo uomo sulla Luna.

La seconda citazione è più cinematografica. Quando Bob Gale (sceneggiatore) e Robert Zemeckis decidono che Doc nel terzo capitolo si sarebbe dovuto innamorare, hanno scelto come attice Mary Steenburgen che ha ricoperto un ruolo simile nel film del 1979 L’uomo venuto dall’impossibile dove il suo personaggio si innamora di un viaggiatore del tempo.

La trilogia di Ritorno al futuro è fresca, genuina e per tutta la famiglia.

Ritorno al futuro è disponibile sulle seguenti piattaforme streaming: Apple TV, Google Play, Now TV, Prime video, Tim Vision.

Guarda il trailer

 

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