Whiplash: Ossessione E Voglia di Riscatto A Ritmo Di Jazz
Scritto da Nello Annunziata il 9 Aprile 2024
Oggi parliamo di tempo. Non nel senso metereologico o fantascientifico, ma l’importanza del tempo nella musica. E lo facciamo grazie a Whiplash, film del 2014 diretto dal regista Damien Chazelle (La La Land, First Man – il primo uomo, Babylon) e seguendo le vicende del giovane Andrew Neyman. Studente del conservatorio Shaffer di Manhattan e protagonista della storia.
Fin da piccolo, Andrew ha una certa predisposizione per la batteria. Al conservatorio segue il corso di batteria Jazz, sua grande passione. Il suo idolo è Buddy Rich, un gigante della batteria. Basti pensare che è stato fonte di ispirazione per tantissimi batteristi tra i quali e per citarne solo alcuni: Billy Cobham, Ian Paice, John Bonham, Keith Moon, Phil Collins e Carl Palmer.
Andrew è ambizioso e sa che se vuole diventare il miglior batterista della sua generazione, deve entrare a far parte dell’orchestra principale del conservatorio. Quella diretta dal temibile e spietato Terence Fletcher (inizialmente Andrew è in un’altra classe). È lo stesso Fletcher a notare il giovane, mentre si sta esercitando alla batteria. Così, poco dopo il loro primo incontro, Fletcher entra nella classe dove studia Andrew con la scusa di provinare alcuni musicisti tra cui Andrew, e alla fine lo porta con sé nel suo corso di studi dove entra come batterista di riserva.
Ma come recita un vecchio proverbio: non è tutto oro quel che luccica. E infatti quello che a chiunque, Andrew compreso, sembra un’ottima occasione, ben presto si rivela l’inizio di un incubo. Fletcher è ossessionato dal trovare il nuovo Charlie Parker ed è convinto di poterlo trovare solo spremendo per bene i giovani ragazzi della sua classe, nei quali vede del potenziale.
L’ingrediente principale oltre alla musica è proprio la tensione nervosa che c’è e si percepisce per quasi tutta la durata del film. Il montaggio serrato e ricco di dettagli, contribuisce a mantenere il ritmo della narrazione sempre alto. Sono poche le inquadrature che lasciano ampio respiro all’immagine e allo spettatore e che permettono di rilassarsi un po’.
D’altronde anche il Jazz come genere musicale dà la sensazione di un qualcosa di impulsivo, veloce, irrequieto. E questa impulsività nel film, è sottolineata dalla batteria. Whiplash gode di una colonna sonora per buona parte originale, cioè scritta apposta per il film. Sono brani pensati per una big band, quindi molto armoniosi e di ampio respiro che siamo sicuri troverete interessanti e piacevoli all’ascolto.
Ci sono anche parti di standard Jazz classici (ossia composizioni divenute poi famose e suonate da altri jazzisti, delle cover in pratica) che hanno caratterizzato grandi del Jazz come Stan Getz, Duke Ellington e altri nomi importanti. Tra questi standard c’è Caravan, composto da Juan Tizol e il già citato Duke Ellington ed eseguito per la prima volta proprio da Ellington nel 1937.
L’altro standard Jazz è quello che dà il titolo al film: Whiplash. Nel film il brano è diretto da Tim Simonec che ne è anche produttore insieme a Justin Hurwitz. Il brano originale è stato composto da Hank Levy che come compositore utilizzava spesso indicazioni di tempi insoliti. Ha composto brani per le big band di Stan Kenton e per la Don Ellis Orchestra. Infatti Whiplash è il brano d’apertura dell’album Soaring del 1973 di Don Ellis.
Secondo il nostro modesto parere, Whiplash è un film che ogni amante di musica dovrebbe vedere. Al di là del Jazz. Come già scritto nel titolo, è un film incentrato sulla sfida, sulla forza di volontà e la voglia di rivalsa.
Forse in pochi sanno che whiplash arriva da un cortometraggio girato sempre da Damien Chazelle che racconta la prima prova di Andrew nella band di Flatcher. Il regista ha presentato il cortometraggio al Sundance Film Festival del 2013, vincendolo. In seguito ha trovato un produttore ed è così che è nata la pellicola.
Qualche curiosità. Nel film si racconta un aneddoto accaduto all’allora sconosciuto sassofonista Charlie Parker. Durante una jam session al Reno Club di Kansas City, Parker suona davvero male. Secondo il racconto, il batterista Jo Jones gli lancia contro un piatto della batteria rischiando di decapitarlo (la scena viene ripresa anche nel film, sostituendo il piatto con uno sgabello). A seguito di questo evento, il giovane sassofonista si esercita ossessivamente. L’anno dopo, Bird (soprannome di Charlie Parker affibbiatogli da ragazzo), torna al Reno Club e incanta tutti con la sua performance. In verità secondo alcuni articoli di giornale e biografie, tra le quali Bird Lives! di Ross Russel, sembrerebbe che Jones abbia sì, preso un piatto dalla batteria, ma l’ha scaraventato a terra, ai piedi del giovane sassofonista.
Il regista ha dichiarato che da giovane, quando studiava alla Princeton High School ha seguito un corso di batteria Jazz e cercava di farsi notare dal suo professore di musica, che era molto esigente. Si è infatti ispirato a questi, quando ha pensato al personaggio di Terence Fletcher.
Ultima cosa (per i cinefili più incalliti), c’è una scena a inizio film dove Andrew si esercita al rullante. La stessa esecuzione viene poi ripresa verso la fine del film. Un po’ come un cerchio aperto a inizio film che percorre il suo tragitto per tutta la durata del film e si chiude solo alla fine. Piccolo indizio. C’entra qualcosa Buddy Rich e la sua strepitosa Impossible Drum Solo, che vi invitiamo a cercare e vedere (ci sono diverse versioni).
Whiplash è disponibilile sulle seguenti piattaforme streaming: Apple TV, Google Play e Prime Video.
Guarda il trailer del film