Recensione: Dono sinistro (Sinister Gift) – Orso panda

Scritto da il 10 Aprile 2025

Sinister Gift

Le sorprese smetterebbero di essere tali se qualcuno avesse il cattivo gusto di volerle annunciare. In assenza del benché minimo indizio, nemmeno il più devoto dei fan avrebbe mai osato immaginare che Panda Bear, al secolo Noah Lennox, avesse per le mani materiale di simile livello.

Sinister Gift, ottavo lavoro in un quarto di secolo, è un autentico miraggio 60s che, tra un’insolazione lisergica e l’altra, viene ricontestualizzato ed impiantato, con successo, nel DNA del nuovo millennio.

Prodotto con la complicità di Josh Dibb, compagno di banco negli Animal Collective, l’album non offre nulla di sinister e si presenta invece come un vero e proprio (inatteso ma graditissimo) gift per tutti quelli che sognano un ponte magico capace di collegare il Liverpool di Lennon alla Los Angeles di Brian Wilson. Ridimensionando lo spazio concesso agli usuali (e pur appaganti) fronzoli sperimentali, la scrittura di Lennox emerge in tutta la sua “nuda” e maturazione efficacia.

 

Chi si è innamorato dei recentissimi Vampire Weekend di Only God Was Above Us avrà la piacevole sensazione di ascoltare un seguito esteriormente appena più eccentrico ma ugualmente accessibile. Per la serie: A Nowhere Man’s Good Vibrations.  8/10

by Manuel Nash

 

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