Simple Minds a Roma, la recensione del concerto

Scritto da il 1 Luglio 2024

Simple Minds

Roma, 28 giugno 2024, Auditorium Parco Della Musica

 

Roma, 28 giugno 2024, seconda delle due date previste alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per il Global Tour 2024 dei Simple Minds. In realtà oggi avrebbe dovuto essere l’unica data romana, ma il sold-out già raggiunto mesi prima ha fatto decidere per l’aggiunta di un’ulteriore serata svoltasi ieri.

Un benevolo ponentino accoglie gli spettatori arrivati per il concerto alla cavea, che pian piano risulterà gremita in ogni ordine di posti, come previsto.

L’età media degli spettatori è altina (la mia), direi, ma c’era da aspettarselo. Qualche teenager forse trascinato dai genitori, pochissimi i giovani tra i 20 e i 30 anni.

Una breve occhiata al palco ancora vuoto mette in risalto un drumset importante e fornitissimo, centrale e più alto rispetto alle due pedane laterali.

Qualche minuto dopo le 21, giù le luci ed entrano i sette musicisti:

Waterfront, brividi e tuffo al cuore; Jim appare in forma e per niente stanco dalla serata di ieri.

Segue Once Upon a Time con Sarah Brown che dà subito prova delle sue doti vocali.

Picchia duro,  Cherisse Osei

Jim continua a parlare in italiano, esibendosi in un “minchia questa è buona” e presenta subito la band

Jim Kerr, ovviamente voce;

Charlie Burchill, chitarra elettrica e tastiere, co-fondatore del gruppo insieme a Jim e superstite della formazione originaria del 1977;

Cherisse Osei, batteria e percussioni;

Ged Grimes, basso;

Sarah Brown, voce;

Gordy Goudie, chitarra acustica

Finito di presentare i compagni di viaggio, “Basta parlare, musica!” ci dice Jim e si prosegue senza soste; le orecchie hanno bisogno di un altro paio di pezzi per abituarsi all’acustica non eccelsa della Cavea, ma il clima si scalda con Big Sleep, qui basso e batteria la fanno da padrone con il tappeto di tastiera e chitarre; la voce di Jim non delude…

So where did you go?
Where do you go in the big sleep?
Going out in the deep sleep.
Is where you’re wandering now?… emozioni a non finire.

Sanctify Yourself fa urlare tutti e la chitarra di Charlie molla una stilettata al costato e io faccio fatica a prendere appunti mentre ballo….

Si continua con Let There Be Love col pubblico che canta assieme a Jim il ritornello.

Segue Come a Long Way con Goudie che fa da coro insieme a Sarah e Jim che lascia loro il proscenio salendo però in pedana a fianco di Cherisse, della serie “spazio a voi, ma sono sempre io il re”….

Finora, sezione ritmica da paura in tutti i pezzi

E si arriva a The Glittering Prize… “Shine on, shine the light on me”… e subito – attaccata – Promised you a Miracle. Si balla (compatibilmente con l’età media del pubblico ).

New Gold Dream e qua si impazzisce sul serio… 81 82 83 84 urlato da tutta la cavea, me compreso.

Ma i Simple Minds sono una rock band nata nei ’70 no?  Quindi, anche se per poco, in un concerto rock come i sacri testi comandavano all’epoca, tutti via dal palco a rifiatare e vai con l’assolo di batteria della scatenata Cherisse che picchia come una forsennata su ogni elemento del suo drumset.

Ora tocca a lei rifiatare con un pezzo per lei poco impegnativo, Belfast Child; qui i protagonisti all’inizio sono la chitarra di Charlie e  Jim che tutto sommato regge bene con la voce anche se l’età si fa sentire. Momento intenso…

Un “Minchia”, di nuovo… nel mezzo del brano, Jim gigioneggia ma se lo può permettere; si torna al ritmo andando verso la fine del pezzo, la parte strumentale che evidenzia tutto il Wall of Sound che è in grado di produrre questo favoloso e compattissimo ensemble delle meraviglie.

Someone Somewhere in Summertime, e si torna a ballare e a battere le mani… ma quanto suonano! Qui Jim fa cantare il pubblico, brividi con tutta la cavea a cantare sul ritornello.

Siamo ora a Don’t You e la cavea giustamente esplode, la voce di Jim tiene bene

“Laa lalalalaaa lalalalaaa lalalalalalalalalalaaa”, ci si commuove.

Non smettiamo di cantare e Jim fa segno con l’orologio e dice “molto professionale” e aggiungendo “extra-time, ci vuole più soldi siamo scozzesi…” e poi “Questa canzone non è facile da cantare, è molto difficile che cazz…” e ancora “facciamo così sshhhhhh” sussurra e noi anche abbassiamo i toni, ma poi col crescendo si riparte tutti “Laa lalalalaaa lalalalaaa lalalalalalalalalalaaa” emozione all’ennesima potenza!

Si va verso la fine. Siamo a più o meno un’ora e mezza di concerto. La band esce e noi tutti a cantare Laa lalalalaaa lalalalaaa lalalalalalalalalalaaa per richiamarli sul palco.

Tornano subito per Book of Brilliant Things con la voce di Sarah in primo piano; finalmente la si può ascoltare nella sua estensione finora sommersa dal muro di suono e da un mixaggio che non le ha reso giustizia più l’acustica della cavea, che è quel che è… Torna Jim, cambio di giacca e con occhiali da sole per concludere lui il pezzo insieme a Sarah; tutto molto bello e intenso, come il pezzo merita.

Si prosegue con See The Lights e la voce di Jim alla fine non sembra ora scalfita dalle fatiche della serata; breve assolo di Charlie, ma che stile…

E si chiude con Alive and Kicking, cos’altro sennò?

What you gonna do when things go wrong? What you gonna do when it all cracks up?

What you gonna do when the love burns down? What you gonna do when the flames go up?

Bravi tutti e siamo ai saluti, alle 23 ciao ciao Roma…

Si defluisce senza intoppi dalla cavea e torna a casa pieni di musica e meno nostalgici di quando siamo arrivati; meno sì, perché ancora ci sono gruppi come loro che mantengono viva la fiamma…

Evviva i Simple Minds, evviva gli anni 80!

By Fabrizio Dr Atomic Falcioni

SETLIST

1.      Waterfront

2.      Once Upon a Time

3.      This Fear of Gods

4.      Hunter and the Hunted

5.      Big Sleep

6.      Sanctify Yourself

7.      Come a Long Way

8.      Let There Be Love

9.      Glittering Prize

10.   Promised You a Miracle

11.   New Gold Dream (81-82-83-84)

12.   Belfast Child

13.   Someone Somewhere in Summertime

14.   Don’t You (Forget About Me)

Bis:

15.   Book of Brilliant Things

16.   See the Lights

17.   Alive and Kicking

 

 

 

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